Cos’è l’UNII

Bandiera UNII Unione Navigazione Interna Italiana

L’ Unione Navigazione Interna Italiana (UNII) con sede a Marghera-Venezia è un’Associazione nazionale senza scopo di lucro che opera per il potenziamento, coordinamento e sviluppo della navigazione interna e fluviomarittima in Italia, sia per turismo che trasporto merci.

L’Associazione è composta da enti pubblici (regioni, comuni, province, camere di commercio, aziende portuali, consorzi di sviluppo industriale) e privati (imprese e organizzazioni imprenditoriali) interessati alla navigazione interna.

L’ UNII è stata costituita nel 1919 e le è stata riconosciuta la personalità giuridica con D.M. n. 1866 del 19 giugno 1992. L’attività dell’Associazione segue le linee guida dello Statuto UNII.

La finalità dell’ Ente è lo sviluppo della navigazione interna sia commerciale che turistica.

Questa coincide con un obiettivo strategico della programmazione dei trasporti sia a livello europeo (Libro bianco dei trasporti – Orientamenti comunitari per lo sviluppo di una rete transeuropea di trasporto) sia a livello nazionale (Piano Generale dei Trasporti) e cioè la riorganizzazione modale dei traffici, da attuare mediante il trasferimento di movimento dalla strada a ferrovia, cabotaggio e appunto navigazione interna.

La rete italiana ha comunque la possibilità di collegarsi (attraverso la Litoranea Veneta appena ripristinata totalmente da Venezia a Trieste) con la navigazione fluviomarittima, con tutti i porti del Mediterraneo e le reti idroviarie (Rodano, Danubio, Volga) che sboccano in esso o nel Mar Nero.

Per questi motivi UNII è associata alla Federazione dei Porti interni Europei, con sede a Bruxelles, dove nell’anno 2011 il sistema di navigazione interna da Trieste a Milano è stato inserito nelle reti Ten-T Europee.

La concentrazione dei traffici sulla strada (in Italia la quota di traffico merci interno svolta dall’ autotrasporto, supera l’ 80% del totale) comporta infatti inefficienza dell’ intero sistema di trasporto e un forte impatto negativo su ambiente (vedi tassa Co2 dal 2020 per il nostro paese) e sicurezza.

Questo impatto è misurabile attraverso i costi esterni del trasporto (cosiddetti perchè a differenza di quelli operativi non ricadono sull’ utilizzatore, ma sulla collettività). I costi esterni proposti dalla navigazione interna per il movimento merci sono una frazione modesta rispetto a quelli relativi all’ autotrasporto. Conseguentemente il trasferimento di traffico dalla strada all’ acqua determina un notevole risparmio in costi esterni e quindi un grande vantaggio per la collettività. Uno studio svolto dall’ UNII ha dimostrato che il trasferimento di traffico da strada a idrovie che la realizzazione del Sistema Idroviario Padano Veneto (o almeno delle sue parti più importanti) permetterebbe un risparmio dell’ ordine di L 200 miliardi all’ anno in termini di costi esterni, a vantaggio della collettività. Questo risparmio è nettamente superiore al costo di realizzazione del sistema.